La mia ricetta del pandoro è spiegata in modo onesto e sincero, con tanto di pro e contro, punti di forza e debolezze: trovate la ricetta qui sotto e, in fondo, il box note aggiuntivo con le mie considerazioni. La mia versione prevede poco lievito di birra e parecchio burro, per un risultato che vi scalderà il cuore per tutto l’inverno, e che in ogni caso vi divertirete tantissimo a fare. Se siete già nel mood feste, non perdetevi i miei biscotti decorati, fantasiosi e buonissimi. Non sareste su Bocconcini Qb se non vi aspettaste la versione canina: ecco quindi anche il mio pandoro per cani.

Pandoro
La mia ricetta del pandoro prevede poco lievito di birra e parecchio burro, per un risultato che vi scalderà il cuore per tutto l'inverno e le Feste.
Occorrente
- Stampo da pandoro da 750 g
Ingredienti
Per la biga
- 40 g farina manitoba
- 4 g lievito di birra fresco
- 30 g acqua a 20°C
- 10 g zucchero semolato
Per il primo impasto
- 80 g biga
- 35 g zucchero semolato
- 5 g lievito di birra fresco
- 1 uovo medio intero (50 g sgusciato)
- 90 g farina manitoba
Per il secondo impasto
- 200 g farina manitoba
- 3 uova medie (2 intere + 1 tuorlo)
- 15 g miele
- 95 g zucchero semolato
- 140 g burro a temperatura ambiente
- a piacere scorza di limone e/o vaniglia
Per completare
- a piacere zucchero a velo
Procedimento
Per la biga (12 ore di lievitazione)
- La lievitazione del mio pandoro è lunga, in tutto 24 ore circa, consiglio quindi di leggere tutta la ricetta e calcolare i tempi per non ritrovarsi (come è successo a me) a dovervi alzare alle 4 del mattino per procedere.
- Ho impastato a mano la biga, in una ciotola, unendo tutti gli ingredienti e lavorandoli fino a ottenere un impasto compatto e liscio. Coprite la ciotola con pellicola alimentare e lasciate lievitare in forno spento per 12h.
Per il primo impasto (4 ore di lievitazione)
- La vostra biga è almeno raddoppiata di volume. Trasferitela in una ciotola più capiente (o nella tazza nella planetaria munita di gancio – vedete il box note) insieme a zucchero, lievito e farina.
- Impastate per amalgamare gli ingredienti e unite l'uovo sbattuto, a filo. Dovete ottenere un impasto liscio e morbido, elastico. Travasatelo in una ciotola, copritelo con pellicola alimentare e fatelo lievitare per 4 ore in forno spento, ma con luce di cortesia accesa (22-25°C).
Terzo impasto e piega (8-10 ore di lievitazione)
- Impastate il primo impasto lievitato unendo in quest'ordine: farina, zucchero e miele, scorza di limone e/o vaniglia, le uova sbattute e a filo.
- Quando l'impasto prende corpo, unite il burro: deve essere quasi a pomata, e unito un pezzettino alla volta. Mi raccomando, non aggiungetene se la porzione precedente non è ancora stata assorbita (è molto importante).
- L'impasto ora risulterà liscio, morbido e molto elastico. Trasferitelo sul piano di lavoro e lavoratelo con un tarocco – NON aggiungete farina solo perché vi si incolla alle mani, piuttosto imburratevi le dita.
- Fate la piega e la pirlatura: portate verso il centro tutti i margini dell'impasto per ottenere un fagotto, capovolgetelo con la piega sul piano di lavoro e roteatelo sul polo in modo da ottenere una sfera regolare.
- Imburrate e infarinate bene lo stampo, per mettere l'impasto al suo interno. Mi raccomando: la piega va esposta, quindi la parte sferica dell'impasto è quella che va a contatto con lo stampo. Senza coprirlo, lasciate lievitare per 8-10 ore in forno spento con luce di cortesia accesa.
Cottura
- Il vostro pandoro è pronto per la cottura una volta che ha raggiunto il livello delle punte. Estraetelo dal forno, per portarlo a temperatura: modalità statica a 140°C, con tazzina di acqua sul ripiano. Infornate il pandoro nella metà più bassa del forno (o a metà) e cuocete per 50 minuti.
- Una volta cotto lasciatelo riposare per almeno mezzora, ma non lasciatelo raffreddare del tutto: estraetelo dalla forma quando è ancora leggermente tiepido e chiudetelo subito in un sacchetto alimentare in cui dovete praticare un piccolo foro. Lasciatelo così qualche ora, decoratelo e assaggiatelo!