Torta ai fiori di sambuco

Mangio la torta ai fori di sambuco (chiamata nella mia famiglia “torta Bertoldina“) da quando ero bambina: arrivava sempre o da mia nonna Muti o da mia zia Lulù proprio in questa stagione, periodo in cui nei boschi dietro casa si trovano questi deliziosi e particolari fiorellini – io devo ringraziare mio zio Paolo, che me li ha procurati. In questo sito troverete molte delle ricette appartenenti alla storia di casa mia, come la torta di pane raffermo o la torta di mele “pomata” fatta con soli quattro ingredienti. Tornando a noi, organizzate una passeggiata nel bosco, raccogliete un mazzetto di fiorellini sambuco e… provate questa torta!

torta ai fiori sambuco

Torta ai fiori di sambuco: ingredienti per una tortiera da 24 cm

  • farina di mais fioretto (la più fine in commercio) 200 g
  • farinello (farina di mais impalpabile) 100 g
  • farina integrale 100 g
  • zucchero semolato o di canna 150 g
  • uova medie 3 intere
  • burro 200 g a temperatura ambiente
  • lievito per dolci 8 g
  • scorza di limone a piacere (circa 1/3 di limone)
  • sale 1 pizzico
  • fiori di sambuco 40 g
  • Vermouth 80 g

Preparazione

La torta ai fiori di sambuco è davvero molto semplice da fare: con le fruste o in planetaria montate burro a pezzetti, uova, zucchero e scorza di limone fino a ottenere una crema liscia e chiara. Incorporate a questo punto il Vermouth e le tre farine miscelate con il lievito. procedete a cucchiaiate. Come ultimi ingredienti, incorporate il sale e i fiori: vi consiglio, per i fiori, di procedere a mano e non con le fruste, in modo da lasciarli intatti e consistenti il più possibile.

Cottura e conservazione

Imburrate e infarinate lo stampo, sul fondo e sui bordi, quindi versate l’impasto al suo interno e livellatene la superficie. Cuocete la torta ai fiori di sambuco in forno statico preriscaldato a 170°C per 40 minuti. Prima di tagliarla lasciatela raffreddare completamente, e conservatela sotto una campana di vetro o coperta per una settimana.

Torta ai fiori di sambuco: varianti “storiche”

Come moltissimi dolci della tradizione, in ogni casa esiste una versione diversa di questa torta. Io ho studiato la mia variante personale rispetto a quella di mia zia, che è a sua volta personalizzata dalle versioni delle precedenti generazioni: ho messo meno zucchero, ho cambiato un po’ le proporzioni tra le farina di mais, ho sostituito la farina 00 con quella integrale e il marsala con il Vermouth.

In altre ricette che girano in famiglia c’è chi aggiunge il latte, l’albume a parte, niente limone, vino bianco o rosso come parte alcolica. Anche per la cottura ci sono “stili” differenti: chi a 200°C per meno tempo, chi la preferisce più croccante e ambrata in superficie… se vi va, con calma e nelle storie di Instagram vi metterò le altre versioni che zia Lulù mi ha passato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Close